lunedì 13 aprile 2020

Picnic di Pasquetta



 

  Verso sera, i discepoli vennero a dirgli: 
«È passata l'ora di cena e non c'è niente da mangiare in questo luogo deserto; mandali via tutti, così potranno andare nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: 
«Non è necessario. Dategliene voi!»
  «Ma come facciamo?» esclamarono quelli. «Abbiamo soltanto cinque filoncini di pane e due pesci!» E Gesù disse: 
«Portatemeli qui».
Poi ordinò alla gente di sedere sull'erba. Prese quindi i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo e chiese la benedizione di Dio su quel cibo, poi spezzò i pani e li diede ai discepoli da distribuire alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. E quando, più tardi, furono raccolti gli avanzi, ne riempirono dodici cesti. Quel giorno c'erano circa cinquemila uomini, più tutte le donne e i bambini. 
Matteo 14:15-21

Buongiorno e buona pasquetta a tutti!

Il brano di oggi ci parla del picnic più grande e benedetto della storia umana, E voi, dove  farete il consueto picnic oggi? Salotto? Cucina? Balcone? Io in giardino, un bellissimo giardino coltivato e curato da Donatella, mia vicina e padrona di casa, nonché grande amica e sorellina della ma chiesa. Lei cura il giardino e noi ce lo godiamo. Sabato ho sentito mio fratello dalla Germania e alla fine della conversazione mi ha augurato buon viaggio… Viaggio? Ma dove vuoi che vada? Non si può… sì che si può… dal bagno alla cucina, dalla sala al giardino… dal divano alla poltrona… tutto qui il nostro viaggio. Di sicuro una Pasqua come questa non ce la dimenticheremo mai più.

Qual è la cosa più bella che hai fatto ieri, il Giorno che ci ricorda la Resurrezione di Cristo? Personalmente, la mia giornata è iniziata con qualche lacrimuccia di nostalgia per le persone che non avrei visto in quella giornata importante. Poi mi sono rincuorata leggendo l’avvenimento che ha cambiato la storia e la mia vita, poi una bella chiacchierata con Papà… non sono una medium, non faccio sedute spiritiche,  e non ricordo il mio papà terreno, ma conosco il mio Padre Celeste ed è con Lui che parlo ogni giorno e più volte al giorno. Qualcuno chiama questa abitudine pregare. Poi ci siamo connessi con la chiesa online, persone che come me amano Dio e sono unite come fratelli e sorelle. Si, siamo chiesa senza poterci incontrare in un locale che si chiama chiesa. Infine un fantastico pranzetto pasquale in giardino. Ma non è per questo che mi piace il giorno di Pasqua.

Pasqua, e non solo, mi ricorda l’UOMO DEL DOLORE, Colui che comprende la sofferenza che alle volte dobbiamo affrontare, perché ha sofferto molto più di noi. La Bibbia ci dice che Gesù è stato provato in ogni area della Sua vita, ha provato ogni nostra emozione, tutta la solitudine del mondo. Gesù è Colui che ha calmato la tempesta nel mare di Galilea e può calmare ogni tempesta emotiva che scuote il nostro cuore. Gesù aveva programmato, ancora prima della Sua incarnazione, un piano strategico per redimere l’umanità corrotta, ha scelto e deciso di pagare al posto nostro la condanna per il mio, il nostro, peccato; Egli ha sconfitto la morte risorgendo dopo tre giorni, lasciandosi dietro un sepolcro vuoto. Gesù è vivo ed è l’Amore perfetto di Dio riversato abbondantemente su questo mondo ferito.


Ti senti solo? Disprezzato dagli altri? Hai paura per il futuro incerto? Ti mancano le persone care che non rivedrai più? Puoi continuare anche tu l’elenco infinito di emozioni e sentimenti, ma sappi che Cristo Gesù li ha sperimentati tutti, Egli ti può capire e guarire il tuo cuore frantumato. Lo ha fatto con me tante volte. E l’invito che rivolge a tutti noi ogni giorno è questo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
 Matteo 11:28-30


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