martedì 14 aprile 2020

Parole, Parole, Parole




 “Parole, parole, parole, sono soltanto parole tra noi…”  La canzone Parole Parole fu uno dei più grandi successi degli anni 70 cantato da Mina e Alberto Lupo; il brano fu un’icona della canzone italiana e divenne famoso nel mondo intero. Praticamente è il dialogo fra due innamorati. Certo la generazione odierna non sa nemmeno di cosa io stia parlando, ma all’epoca era una canzone molto gettonata, come si diceva un tempo. Successivamente, nel corso di una trasmissione televisiva, Mina e Adriano Celentano eseguirono una divertente parodia del pezzo con ruoli invertiti. Adriano faceva la vamp fumando con noncuranza e civetteria, mentre Mina si cimentò nel recitato di Alberto Lupo. Al momento di rispondere “caramelle non ne voglio più” Celentano iniziò a lanciare manciate di caramelle che teneva nelle tasche della giacca.

Parole Parole… quali sono le parole che sentiamo pronunciare di più dai social in questo periodo? Facciamo un gioco: io le scrivo senza punteggiatura, voi dividetele.

Emergenzacoronaviruscovid19terapiaintensivapapafrancescoprotezionecivileemergenzaitaliapiazzasanpietrogiuseppecontezonepiùcolpitefattoquotidianostessabarcaemergenzaèverorestiamoacasagraziemaicosìtanticontagiatiquasi1000mortimalatoraccoltafondicassaintegrazionequarantenanoicelafaremolontanimaunitidistanzasociale…

Siete riusciti a dividere e comprendere le frasi più pronunciate e ne potreste aggiungere altre?

David Grossman ha detto: “Quando l'epidemia finirà, non è da escludere che ci sia chi non vorrà tornare alla sua vita precedente. Chi, potendo, lascerà un posto di lavoro che per anni lo ha soffocato e oppresso. Chi deciderà di abbandonare la famiglia, di dire addio al coniuge o al partner. Di mettere al mondo un figlio o di non volere figli. Di fare coming out. Ci sarà chi comincerà a credere in Dio e chi smetterà di credere in lui.”  Io aggiungo: “Perché aspettare la fine della pandemia per credere in Dio, e se ci credi perché smettere di fidarti di Lui?” Mi associo al pensiero di Rita Levi Montalcini che fece notare: Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì.”

Impariamo più possibile da questi momenti difficili perché è proprio con le prove che cresciamo, maturiamo e riconosciamo quali siano le cose che veramente contano nella vita.Se siamo autentici discepoli di Cristo (preferisco questa definizione perché oggi CRISTIANI ha perso il vero significato profondo delle sue origini) siamo chiamati ad affrontare la nostra attuale vita quotidiana in modo diverso, dobbiamo dimostrare praticamente che Dio in noi fa la differenza. Coloro che hanno riconosciuto Gesù Cristo come Signore e Salvatore della propria vita, hanno a disposizione tutto ciò che è necessario per affrontare con pace e serenità questa pandemia: gli insegnamenti della Bibbia, l’esempio di Cristo, il potenziale dato dalla presenza dello Spirito Santo nei nostri cuori. Per qualcuno questo modo di parlare può sembrare pazzia, soprattutto per chi non conosce bene la storia di Gesù e le parole dei Suoi apostoli. 
Dal nostro balcone pende uno striscione che dice che Dio è il nostro rifugio, parole che si trovano spesso nel Libro dei Salmi e che noi sperimentiamo giorno per giorno. Certo, anche noi alle volte siamo confusi, turbati, spaventati… ma non ci fermiamo lì, sappiamo dove andare e cosa fare per impedire a questi sentimenti di sopraffarci.

Uno dei Salmi più lunghi e fra i miei preferiti è il Samo 119, fa parte della raccolta dei 150 Salmi nell'Antico Testamento. È il capitolo più lungo di tutta la Bibbia. È un Salmo alfabetico costruito con la particolarità che gli otto versi di ogni strofa cominciano tutti con una delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico. Le varie strofe sono tutte una lode a Dio per la Sua Parola e un riconoscere gli effetti che essa può avere su di noi a 360°. Praticamente ogni verso contiene un termine che designa la stessa cosa: la Legge Divina (tranne due o tre su 176). Ad esempio, appaiono i termini testimonianza, precetto, volontà, comando, promessa, parola, giudizio, via, statuti, ecc…

Concludo proprio con un paio di versetti per farvi notare che è proprio di queste parole che noi abbiamo bisogno oggi.

67 Prima di essere afflitto, andavo errando, 
ma ora osservo la Tua parola.

75 So, Signore, che i Tuoi giudizi sono giusti, 
e che mi hai afflitto nella Tua fedeltà. 
107 Io sono molto afflitto; 
Signore, rinnova la mia vita secondo la Tua parola.

Nessun commento:

Posta un commento