Vi
piacciono le favole? Oggi voglio raccontarvi una favola; mettetevi comodi, si va
in Persia.
C’era
una volta un re molto saggio che regnava in Persia. Amava così tanto la sua
gente che alle volte si toglieva gli abiti regali e si vestiva da popolano
qualunque, e girando per mercati e villaggi, osservava il suo popolo per toccare
con mano i veri bisogni della gente.
Un
giorno, con il suo travestimento, si recò nei bagni pubblici, che consistevano
in sale con grandi vasche, saune e tutto il necessario in modo tale da essere
utilizzati contemporaneamente da più persone. Gli uomini avevano l'abitudine di
sedersi ai bordi delle vasche, chiacchierando e condividendo pasti frugali. Al
re quel posto piaceva particolarmente, quindi vi si recò molte volte, portando
con sé cibo e bevande da condividere. Dopo molte visite, il re si affezionò ai
suoi nuovi amici e decise di rivelare loro la sua identità, pronto a elargire
qualsiasi richiesta o favore gli avessero chiesto senza riserva alcuna. I suoi
amici rimasero attoniti e in silenzio, ammirando con grande rispetto il loro re,
che con sua grande sorpresa, non ricevette alcuna richiesta. Dopo un po’ uno di
loro disse:
“Vostra
Maestà, Lei ha lasciato la magnificenza del Suo palazzo per condividere con noi
questo posto, ha ascoltato i nostri dispiaceri, le nostre delusioni e
lamentele, ha condiviso il nostro umile cibo, ha vissuto momenti speciali con
noi… che mai potremmo volere di più? Vostra Maestà, noi non vogliamo nient’altro, perché
la Sua presenza e amicizia che abbiamo ricevuto non hanno prezzo… Non dimenticheremo
mai i bei giorni trascorsi insieme!” Poi, uno ad uno, quegli uomini si alzarono, si inchinarono e se ne
andarono in silenzio, lasciando lì il re, e con esso le svariate opportunità che
lui offriva di cambiare le loro vite. Il re tornò al palazzo reale e decise in
cuor suo che ogni giorno sarebbe andato ai bagni per passare del tempo con i
suoi preziosi amici.
Certo,
questa è una favola, ma esiste una storia vera e un Re ancora più importante
che possiamo incontrare ogni giorno, non solo la domenica; in ogni luogo, non
solo nei templi. Egli ha vissuto la nostra vita, ha condiviso con noi
dispiaceri e sofferenze, ha sperimentato le nostre tentazioni, i nostri dolori,
la solitudine e versato tante lacrime, ha subito un castigo che avremmo dovuto
pagare noi. Il Suo Nome è Gesù: “Benché fosse Dio, non si fece forte dei Suoi
diritti divini, ma mise da parte la Sua straordinaria potenza e la Sua gloria,
assumendo l'aspetto di un servo e diventando simile agli uomini, tanto da
sembrare tale e quale a loro. Egli si abbassò talmente, da ubbidire fino al
punto di morire sulla croce come un criminale. Per questo Dio lo ha innalzato
fino al cielo e gli ha dato un Nome che è al di sopra di tutti gli altri,
perché nel Nome di Gesù ognuno, sia in cielo sia sulla terra che sotto la
terra, pieghi le ginocchia, ed ogni lingua dichiari che Gesù Cristo è il
Signore, per la gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:6-10) E ancora è scritto
riguardo al nostro Re: “Infatti, mentre era ancora qui sulla terra, Gesù Cristo
rivolse preghiere e suppliche a Dio con grida e lacrime, perché soltanto Lui
poteva salvarlo dalla morte. Poiché Gesù gli era sempre stato fedele, Dio
ascoltò le Sue preghiere e lo liberò dalla paura della morte. Gesù, benché
fosse figlio di Dio, imparò per esperienza, dalle proprie sofferenze, che cosa
significasse obbedire. E dopo essere stato reso perfetto, Egli è diventato
sorgente di salvezza eterna per tutti quelli che gli ubbidiscono.” (Ebrei 5:7-9)
Dio,
tramite Gesù, ci offre la vita eterna e ci garantisce la Sua amicizia e la Sua
cura personale, ma solo se riconosciamo Gesù come il nostro Re, Messia, Signore
e Salvatore. Ancora oggi Dio ci invita a passare del tempo prezioso con Lui, a
condividere con Lui tutto ciò che abbiamo nel cuore, speranze, sogni,
preghiere, dolori e delusioni.
“Teniamo
lo sguardo fisso su Gesù, nostra guida ed esempio perfetto di fede. Su Gesù
che, in vista della gioia che avrebbe avuto, sopportò una morte vergognosa
sulla croce, ed ora si è seduto al posto d'onore alla destra del trono di Dio. Se
volete evitare di perdervi d'animo e di stancarvi, pensate a Gesù che sopportò
tanti attacchi da parte dei peccatori.
(Ebrei
12:2-3)
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