domenica 3 maggio 2020

C'era una volta...





Vi piacciono le favole? Oggi voglio raccontarvi una favola; mettetevi comodi, si va in Persia.



C’era una volta un re molto saggio che regnava in Persia. Amava così tanto la sua gente che alle volte si toglieva gli abiti regali e si vestiva da popolano qualunque, e girando per mercati e villaggi, osservava il suo popolo per toccare con mano i veri bisogni della gente.


Un giorno, con il suo travestimento, si recò nei bagni pubblici, che consistevano in sale con grandi vasche, saune e tutto il necessario in modo tale da essere utilizzati contemporaneamente da più persone. Gli uomini avevano l'abitudine di sedersi ai bordi delle vasche, chiacchierando e condividendo pasti frugali. Al re quel posto piaceva particolarmente, quindi vi si recò molte volte, portando con sé cibo e bevande da condividere. Dopo molte visite, il re si affezionò ai suoi nuovi amici e decise di rivelare loro la sua identità, pronto a elargire qualsiasi richiesta o favore gli avessero chiesto senza riserva alcuna. I suoi amici rimasero attoniti e in silenzio, ammirando con grande rispetto il loro re, che con sua grande sorpresa, non ricevette alcuna richiesta. Dopo un po’ uno di loro disse:



“Vostra Maestà, Lei ha lasciato la magnificenza del Suo palazzo per condividere con noi questo posto, ha ascoltato i nostri dispiaceri, le nostre delusioni e lamentele, ha condiviso il nostro umile cibo, ha vissuto momenti speciali con noi… che mai potremmo volere di più? Vostra Maestà, noi non vogliamo nient’altro, perché la Sua presenza e amicizia che abbiamo ricevuto non hanno prezzo… Non dimenticheremo mai i bei giorni trascorsi insieme!” Poi, uno ad uno, quegli uomini si alzarono, si inchinarono e se ne andarono in silenzio, lasciando lì il re, e con esso le svariate opportunità che lui offriva di cambiare le loro vite. Il re tornò al palazzo reale e decise in cuor suo che ogni giorno sarebbe andato ai bagni per passare del tempo con i suoi preziosi amici.



Certo, questa è una favola, ma esiste una storia vera e un Re ancora più importante che possiamo incontrare ogni giorno, non solo la domenica; in ogni luogo, non solo nei templi. Egli ha vissuto la nostra vita, ha condiviso con noi dispiaceri e sofferenze, ha sperimentato le nostre tentazioni, i nostri dolori, la solitudine e versato tante lacrime, ha subito un castigo che avremmo dovuto pagare noi. Il Suo Nome è Gesù: “Benché fosse Dio, non si fece forte dei Suoi diritti divini, ma mise da parte la Sua straordinaria potenza e la Sua gloria, assumendo l'aspetto di un servo e diventando simile agli uomini, tanto da sembrare tale e quale a loro. Egli si abbassò talmente, da ubbidire fino al punto di morire sulla croce come un criminale. Per questo Dio lo ha innalzato fino al cielo e gli ha dato un Nome che è al di sopra di tutti gli altri, perché nel Nome di Gesù ognuno, sia in cielo sia sulla terra che sotto la terra, pieghi le ginocchia, ed ogni lingua dichiari che Gesù Cristo è il Signore, per la gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:6-10) E ancora è scritto riguardo al nostro Re: “Infatti, mentre era ancora qui sulla terra, Gesù Cristo rivolse preghiere e suppliche a Dio con grida e lacrime, perché soltanto Lui poteva salvarlo dalla morte. Poiché Gesù gli era sempre stato fedele, Dio ascoltò le Sue preghiere e lo liberò dalla paura della morte. Gesù, benché fosse figlio di Dio, imparò per esperienza, dalle proprie sofferenze, che cosa significasse obbedire. E dopo essere stato reso perfetto, Egli è diventato sorgente di salvezza eterna per tutti quelli che gli ubbidiscono.” (Ebrei 5:7-9)



Dio, tramite Gesù, ci offre la vita eterna e ci garantisce la Sua amicizia e la Sua cura personale, ma solo se riconosciamo Gesù come il nostro Re, Messia, Signore e Salvatore. Ancora oggi Dio ci invita a passare del tempo prezioso con Lui, a condividere con Lui tutto ciò che abbiamo nel cuore, speranze, sogni, preghiere, dolori e delusioni.



“Teniamo lo sguardo fisso su Gesù, nostra guida ed esempio perfetto di fede. Su Gesù che, in vista della gioia che avrebbe avuto, sopportò una morte vergognosa sulla croce, ed ora si è seduto al posto d'onore alla destra del trono di Dio. Se volete evitare di perdervi d'animo e di stancarvi, pensate a Gesù che sopportò tanti attacchi da parte dei peccatori.

(Ebrei 12:2-3)

Nessun commento:

Posta un commento