venerdì 14 agosto 2020

Ma quante difficoltà devo affrontare?

 

“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.”

Giacomo 1:2-5

 

Domanda: “Maria Luisa, perché Dio permette che i veri discepoli di Cristo vengano sottoposti a prove e tribolazioni? Perché, come dice un vecchio proverbio, piove sempre sul bagnato?’’

Questa domanda mi è stata posta tante colte, io stessa me la sono posta quando mi diagnosticarono il Lupus tanti anni fa. Perché sembra che alcune persone abbiano una vita liscia e felice, mentre altre devono subire tante difficoltà una dietro l’altra e spesso contemporaneamente?  Confesso che non sempre mi sono state date risposte soddisfacenti e alle volte la risposta migliore è il silenzio. La realtà, comunque, è che essere cristiani e autentici discepoli di Cristo non ci rende immuni dalle prove e dalle difficoltà della vita. Perché un Dio amorevole e buono permette che subiamo cose come la morte di un bambino, malattie dolorose e devastanti, ferite sia su noi stessi che sui nostri cari, difficoltà finanziarie, preoccupazioni e paure?

 La Bibbia insegna chiaramente che Dio ama i Suoi figli e, grazie a Cristo Gesù, noi sappiamo che tutte le cose che capitano a quelli che amano Dio, capitano per il loro bene. Parlo di quelli che sono chiamati secondo il suo piano prestabilito.” (Romani 8:28). Questo significa che dobbiamo credere che tutte le prove e le sofferenze nella nostra vita, se siamo autentici discepoli di Cristo, sono parte di uno scopo divino per il nostro bene, piano che a volte rimane volte misterioso.

Da sempre Dio li ha conosciuti ed amati, da sempre li ha destinati ad essere simili a suo Figlio, in modo che Gesù fosse il primo di molti fratelli.” (Romani 8:29) Questo è l’obiettivo del vero cristiano e ogni cosa nella vita, incluse le prove e le sofferenze, hanno lo scopo di portarci a vivere, pensare, parlare, reagire come Gesù, ad assomigliare sempre più al nostro Salvatore. Questo fa parte del processo di crescita e maturità della nostra fede, la Bibbia parla di “santificazione”: giorno per giorno essere messi da parte per i propositi di Dio e resi in grado di vivere per la Sua gloria. 

Il modo in cui le prove ottengono questo risultato è spiegato in 1 Pietro 1:3-7: “Sia benedetto Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo che, nella sua infinita misericordia, ci ha dato il privilegio di nascere di nuovo: ora facciamo parte della famiglia di Dio e viviamo nella speranza della vita eterna, perché Cristo è risorto dai morti. Il Signore ha tenuto in serbo per i suoi figli il dono inestimabile della vita eterna; ha riservato in cielo per voi, un'eredità sicura, inalterabile e che non va in rovina. Egli, nella sua immensa potenza, vi proteggerà fino a quando non riceverete la salvezza, che sarà vostra e verrà rivelata a tutti nell'ultimo giorno. Esultate di gioia, allora! È meraviglioso ciò che vi aspetta, anche se adesso, ancora per un po' di tempo almeno, vi toccherà affrontare svariate prove qui sulla terra. Queste prove servono a verificare se la vostra fede è forte e genuina. Essa viene messa alla prova come l'oro è messo alla prova dal fuoco, che lo rende puro. Per il Signore la vostra fede è ben più preziosa dell'oro, perciò, se dopo tutte queste prove, essa risulta genuina, riceverete lode, gloria e onore il giorno in cui Cristo tornerà.” La fede del vero credente cresce ed è resa stabile dalle prove che viviamo, così possiamo riposare nella consapevolezza che Dio è accanto a noi, Egli è ciò di cui abbiamo bisogno e, nel modo in cui rispondiamo alla sofferenza, possiamo dimostrare che è Lui che fa la differenza nella nostra vita, non il benessere materiale o la salute fisica.

Le prove sviluppano il carattere e questo fa sì che “Ci vantiamo perfino dei dispiaceri, perché sappiamo che sono un bene per noi: c'insegnano ad essere pazienti. La pazienza ci rende forti nel carattere, e questa forza ci aiuta a confidare sempre più in Dio e ci porta alla speranza. Questa speranza poi non ci porta alla delusione, perché, accada quel che accada, sappiamo che Dio ci ama e sentiamo dentro di noi il calore del suo amore che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha riempito il cuore.”

Ho chiesto alla mia amica e sorella Donatella di condividere con noi una sua riflessione scritta sul suo diario in un momento particolare di grande prova e sofferenza per darci un esempio di che cosa possiamo fare quando ci troviamo nello sconforto delle prove.

 Leggendo i salmi 140-141 e il Salmo 119: 95 e riflettendo sugli imperativi che Davide ha usato, anzi che Dio gli ha ispirato, mi sono identificata e ho preso per me le richieste di protezione che Davide gli rivolge. “Liberami, proteggimi, preservami, difendimi, rispondimi, non lasciarmi, indifesa…” Queste richieste di aiuto mi spingono a concentrare i miei pensieri verso una sola direzione: chiedere la protezione di Dio contro tutto ciò che fa battaglia nel mio cuore e nella mia mente. Davide aveva dei nemici reali, fisici, io invece ho i nemici dell’anima, che combattono contro di me. Sgomento, spavento, angoscia, rimpianto, tutte emozioni che la paura genera nel mio cuore. O Signore, mi sembra di non poter far nulla contro queste emozioni, perché esse salgono e invadono il mio cuore quando meno me lo aspetto; ma qualcosa posso fare, invocare il TUO NOME, IL TUO AIUTO proprio come ha fatto Davide. Ecco, non vado a cercare aiuto da qualcun altro: “Io so che il SIGNORE difenderà la causa dell'afflitto e renderà giustizia ai poveri. SIGNORE, io t'invoco; affrettati a rispondermi. Porgi orecchio alla mia voce quando grido a Te. A Te sono rivolti i miei occhi, o DIO, SIGNORE; in Te mi rifugio, non abbandonare l'anima mia.” (Salmi 140, 141) Davide concluse l’elenco dei suoi affanni e invocazioni con una ammissione, un proponimento che scaturisce dalla fede e sicurezza nel suo Dio. Allora mi domando: posso fare la stessa cosa anche io oggi? I miei occhi sono rivolti a Te? Sto cercando solo e sempre Te? Riconosco che TU SEI IL SOLO E UNICO MIO SIGNORE? Mi rifugio solo in Te nel momento della prova? Queste sono le domande che devo pormi ogni giorno, soprattutto quando mi assale la disperazione. SIGNORE, le parole di Davide sono le Tue per me oggi. Sei Tu SIGNORE che mi spingi ad invocarti, sei Tu che mi guidi verso la soluzione. Ora io farò come Davide, Ti chiederò tutte le cose che ti ha chiesto Davide con un cuore pieno di timore e speranza sicura che, come hai liberato lui libererai anche me. Non lasciarmi indifesa, o Dio, preservami nella prova, io mi rifugio in Te.

 

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