martedì 11 gennaio 2022

Chi ben comincia è a metà dell'opera...

 


“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di DIO.” (1 Corinzi 10:31)

 

Quali sono le prima parole che abbiamo pronunciato a mezzanotte del 31 dicembre 2021? Auguri? Buon anno? Ti voglio bene? Cin Cin? Guardando i fuochi d’artificio: Whow, grandiosi… 

 

Ho iniziato la mattina del primo gennaio leggendo i primi due capitoli di Luca l’Evangelista, mi hanno colpito due parole e espressioni in particolare: “misericordia/misericordioso” e “benedisse/benedicendo/benedetto”.

 

In soli due capitoli ci viene detto che, la nascita di GESÙ CRISTO è una dimostrazione della MISERICORDIA DEL POTENTE DIO. La storia della nascita di CRISTO è la storia della misericordia del nostro SOVRANO CREATORE. In risposta a questa consapevolezza, coloro che DIO ha scelto per essere Suoi strumenti e testimoni della nascita del RE MESSIA, hanno risposto con parole di benedizioni, lodi, meraviglia e sottomissione a Dio, e con parole benedette verso persone coinvolte in quell’incredibile evento che ha cambiato la storia. 

 

Ricollegandomi al precedente articolo e citazioni, mi sono chiesta: “Che cosa vuole Dio da me? Che cosa posso imparare da questi personaggi? Che cosa posso applicare alla mia vita già nel primo giorno del nuovo anno?”

 

Angelo Gabriele“… COLUI che nascerà sarà chiamato SANTO, FIGLIO DI DIO… perché nessuna PAROLA di DIO rimarrà inefficace!”

 

Maria: “Ecco, io sono la serva (schiava) del SIGNORE; mi sia fatto secondo la tua parola… l’anima mia magnifica il SIGNORE, e lo spirito mio esulta in DIO mio SALVATORE…”

 

Zaccaria: “Egli parlava benedicendo DIO… affinché liberati dalla mano dei nostri nemici, LO serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla SUA PRESENZA, tutti i giorni della nostra vita.”

 

Gabriele e la sua corale: “Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà. Oggi nella città di Davide, è nato per voi un SALVATORE, che è CRISTO il SIGNORE…Gloria a DIO nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini che EGLI gradisce!”

 

I pastori: “Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino.”

 

Ho letto i primi due capitoli del Vangelo di Luca con attenzione e meraviglia un paio di volte, commuovendomi, anche se avevo letto questa storia decine di volte. Poi mi sono chiesta: “come ho vissuto questo Natale? Cosa ho sentito dentro quando abbiamo letto questi brani in chiesa? Che cosa ha reso speciale questo Natale e questo Capodanno per me?

 

Senza dubbio la famiglia: mia sorella e famiglia sono venuti dalla Sardegna riempiendo la mia casa e le mie giornate con tanta allegria, cibo, risate e quant’altro. Poi un cenone a base di pesce e lenticchie con cotechino in compagnia dei miei carissimi vicini/amici Zacchi. Vogliamo poi parlare dei giochi da tavola in cui ho imparato a perdere quasi con dignità? Ma è tutto qui? Certo che no!

 

Pensare che, COLUI che ha creato l’universo e che è stato chiamato “CONSIGLIERE AMMIRABILE, DIO POTENTE, PADRE ETERNO, PRINCIPE DELLA PACE”, ha rivestito un corpo per nascere, vivere, morire per pagare il prezzo del peccato dell’umanità ribelle, mi riempie di timore e tanta tanta meraviglia. Pensare che CRISTO ha fatto tutto questo per me, affinché io potessi rinascere a nuova vita… Pensare che DIO mi ha amata così tanto da rendermi oggetto della SUA MISERICORDIA e GRAZIA…  Come rimanere indifferenti davanti a questa bellissima buona notizia?

 

Come rispondere dunque a questo miracolo d’amore? Maria ha detto: “Io sono la serva del SIGNORE…” Posso servire anche io DIO in questo anno? Si, posso e decido di chiedere ogni giorno a Dio: “Che cosa vuoi da me oggi?” 

 

Mi chiedo: come userò le mie parole nel corso di quest’anno? Voglio scegliere e impegnarmi, con l’aiuto di Dio, a benedire (parlare bene) anziché maledire (dire male); scelgo di servire anziché di pretendere di essere servita; scelgo di ringraziare piuttosto che brontolare; scelgo tacere piuttosto che parlare a vanvera e con il rischio di ferire; scelgo di ascoltare con attenzione il mio interlocutore senza pensare alla mia risposta mentre l’altra persona sta ancora parlando; scelgo di chiamare il peccato per nome – peccato –non difetto o debolezza; scelgo di chiedere perdono e perdonare piuttosto che covare amarezza e rancore nel mio cuore; scelgo di incoraggiare anziché demoralizzare e demolire l’operato altrui. Ci riuscirò ogni giorno? Probabilmente no, magari ci riuscissi! So per certo, però, che “se confessiamo i nostri peccati, DIO è FEDELE e GIUSTO da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.” (Prima Lettera di Giovanni 1:9)

 

E con queste mie riflessioni da inizio 2022, vi saluto e alla prossima. 



"Quanto dobbiamo ringraziare Dio per tutto questo! È lui che ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Perciò, miei cari fratelli, restate ben saldi, incrollabili, e impegnati sempre più per il lavoro del Signore, perché voi sapete che niente di ciò che fate per il Signore andrà mai perduto."

/1 Lettera ai Corinzi 15:57-58)


 

 

 

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