mercoledì 6 aprile 2022

A come AMICIZIA, non amicizia

Ultimamente ho riflettuto molto sul tema AMICIZIA, ho avuto diverse conversazioni con mie amiche e sorelle cristiane e ho osservato i rapporti interpersonali intorno a me.

Ora chiedo ache a te: che cos’è per te l’amicizia con la A maiuscola? Si, perché nel nostro mondo ci sono amici e AMICI. Anche nel tuo mondo è così?

Facendo una ricerca nella Bibbia italiana, ho scoperto che il termine “amicizia”, così come lo conosciamo noi, appare solo 4 volte: nel Salmo 109:4, l’autore è profondamente deluso dagli amici – in Proverbi 3:32 “l’amicizia di Dio è per gli uomini giusti” – in Proverbi 22:24 “...non fare amicizia con l’uomo collerico, non andare con l’uomo violento” – in Giacomo 4:4 “l’amicizia del mondo è inimicizia verso Dio. Chi vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.”

Per quanto riguarda invece il rapporto fra amici/amico, si può notare che quasi sempre i buoni amici sono connessi con Dio e al rapporto personale con Dio; mentre, quando Dio è escluso dalla vita degli amici coinvolti, subentrano gelosia – invidia – delusioni.

Personalmente ho diverse amicizie preziose che considero un vero e proprio dono di Dio; alcune fanno parte del passato – conservo il bellissimo ricordo di esperienze e crescita insieme  altre fanno parte della mia vita attuale – stiamo percorrendo la stessa strada in cui Dio ci ha posto fianco a fianco  con alcune persone invece, ci stiamo conoscendo ora e stiamo gettando le basi per un rapporto di vera amicizia. 

La mia guida come sempre è la Bibbia per capire come essere una fedele e buona amica. Ecco che cosa ho imparato.

Amicizia significa camminare insieme, fianco a fianco quando ne abbiamo la possibilità, aiutarsi e correggersi a vicenda, avere un comune obiettivo... ma vuol dire molto più di questo.

Nei primi Libri delle Sacre Scritture ci vengono presentati diversi personaggi che “camminarono con Dio – furono chiamati amici di Dio – con cui Dio trattava faccia a faccia” (Enoc, Noè, Abramo, Mosè).

In Giobbe e nei Salmi, troviamo maggiormente il lato negativo di amicizie deludenti e sofferte. 

Uno degli esempi più caro al nostro cuore riguarda Gionathan, il quale scelse di amare Davide e di offrirgli un’amicizia altruista e disinteressata basata su un legame profondo; che cosa legò questi due uomini fino alla morte di Gionathan? Dio e il reciproco amore e rispetto per il Dio Vivente! “Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Gionathan si era già talmente legata all'anima di Davide, che Gionathan lo amò come sé stesso.” – “Gionathan strinse con Davide un pattoperché lo amava come sé stesso. – “Gionathan disse a Davide: «Che cosa desideri che io faccia per te ... Allora Gionathan, figlio di Saul, si alzò e andò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio… I due fecero alleanza davanti al Signore. (1 Samuele 18) Infatti, nel Salmo 119:63, scopriamo il metro di misura per la scelta dell’AMICIZIA a caratteri maiuscoli: “IO SONO AMICO DI TUTTI QUELLI CHE TI (DIO) TEMONO, DI QUELLI CHE OSSERVANO I TUOI COMANDAMENTI.”

In Proverbi ci viene ricordato che avere molti amici, non è necessariamente sempre un bene, le ricchezze attirano gli amici, i problemi aumentano quando si hanno troppi amici (18:24).

Ma c’è anche l’aspetto positivo dell’amicizia: L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura. – L’olio e il profumo rallegrano il cuore, così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali.” (17:17; 27:9)

Nel Cantico dei Cantici il concetto di amicizia profonda, leale, intima, è fondamentale nel rapporto matrimoniale fra marito e moglie.

Poi arriva Gesù, il migliore Amico di tutti i tempi, Colui che è il nostro esempio per eccellenza e per ogni area della nostra vita. Nei Suoi tre anni di attività prima della crocifissione, Gesù fu circondato da centinaia di persone che volevano guarigioni, liberazioni e ascoltare un nuovo messaggio rivoluzionario. Poi il Maestre scelse dodici uomini che rimasero accanto a Lui anche quando le Sue parole erano incomprensibili per loro; alle volte Gesù chiamava solo tre di loro per sperimentare qualcosa di speciale con Lui; ai piedi della croce, però, rimase un solo amico: Giovanni, che riporta queste parole di Gesù nel suo Vangelo:  “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.” (Giovanni 15:12-15)


Nelle Lettere del Nuovo Testamento c’è un grande cambiamento: il rapporto di “amicizia” si trasforma e si approfondisce in un legame trascendente ed eterno: un solo corpo riscattato dal Sangue di Cristo, in cui i componenti sono chiamati a avere gli uni gli altri “amore fraterno” – amore pronto al sacrificio reciproco: “Tra di voi si faccia ogni cosa con amore.” (1 Corinzi 16:14)

 

Citando l’apostolo Paolo e il capitolo 4 della Lettera agli Efesini, Poul Tripp afferma: “L’Apostolo Paolo ci dice che le amicizie non sono qualcosa che dovremmo dare per scontato. Sono doni che dobbiamo trattare con la massima cura. Egli sa che le relazioni, anche tra persone che hanno lo Spirito e sono cristiane, non saranno facili. Considerando entrambe queste realtà, dovremmo sforzarci di lavorare sodo per migliorare e far crescere le nostre amicizie. Sono profondamente convinto che la causa principale del fallimento di molte amicizie sia la trascuratezza. Stai lavorando sodo per migliorare la tua amicizia? O ti aspetti che essa cresca da sola? Fai del tuo meglio per mandare un’e-mail o un sms incoraggiante. Telefona al tuo amico durante la tua pausa pranzo invece di navigare su Facebook. Svegliati prima, rimani alzato fino a tardi, o metti da parte il tuo hobby per un’ora in modo da avere più tempo nella giornata da dedicare a un’amicizia. A causa della natura del peccato, ognuno di noi instaura un’amicizia con scopi egoistici. ‘Che cosa può fare questa persona per me?’ è la domanda predefinita del cuore umano. Per la grazia di Dio possiamo però rimuovere queste aspettative egoistiche e chiederci: ‘Come posso essere usato da Dio per amare questo amico?’

Efesini 4:1-4: ‘Vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace” – Paolo elenca quattro qualità caratteriali che dovrebbero caratterizzare le nostre vite: umiltà, mansuetudine, pazienza e sopportazione. Ciascuna di esse creerà un’atmosfera di grazia che trasformerà le nostre amicizie. Se noi, per grazia, cominciamo a rimuovere le aspettative egoistiche che avevamo all’inizio della nostra amicizia, siamo liberi di amare e servire con umiltà, mansuetudine e pazienza, anche se siamo stati provocati (sopportazione). Se dovessi riassumere Efesini 4, lo farei in questo modo: LE MAGGIORI GIOIE DELL’AMICIZIA CRESCONO NEL SUOLO DELLE PIÙ GRANDI DIFFICOLTÀ. Le difficoltà non sono ostacoli ma strumenti nelle mani di Dio. Ogni difficoltà è un’opportunità che hai di sperimentare la grazia di Dio e di donarla all’altra persona.Ogni giorno, nella tua amicizia, sei di fronte a una scelta: perseguire i tuoi scopi egoistici o quelli di Dio. Se ti avvali della grazia e segui Dio, vedrai che grande e solida amicizia ne risulterà!”

 

 

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