martedì 12 maggio 2020

Abisso infinito


Li vedi ovunque. Piccoli detti ispiratori del pensiero positivo: "Sei l'unica persona che può limitare la tua grandezza". Oppure "Trasforma il tuo ottimismo in realtà" e il mio preferito "Osa vivere la vita che hai sognato. Vai avanti e realizza i tuoi sogni. Sono su poster in palestre e uffici. Nei social media sono i più gettonati. Aiutano? Funzionano? Se ti trovi davanti a un bel mucchio di panni da lavare o stirare, hai due occhiaie da paura, i bambini corrono strillando mentre tu stai lavorando a un progetto sul tuo pc, o se sei al telefono cercando di capire quale certificazione devi avere per andare a fare commissioni importanti… quando ti senti frustrato/a, avvilito/a, esausto/a, se ti metti davanti allo specchio e dici a te stess0/a: “Tu sei in gamba e sei una persona bellissima… tu sei l’unica persona che può limitare il tuo successo!” funziona? Ti toglie l’infelicità e la spossatezza che proviene solo al pensare alle molteplici cose da fare o che vorresti fare e non puoi? Una frase positiva ripetuta come un mantra cambierà davvero le tue circostanze o le tue energie? Forse… magari le occhiaie ti sembreranno meno profonde e le risate dei ragazzini intorno a te potrebbero contagiarti, e magari, come Braccio di Ferro quando mangia gli spinaci, potresti trovare in una frase giusta una nuova spinta per farti una bella sudata dietro la tavola da stiro… Ma per un cambiamento più profondo e costante, abbiamo tutti bisogno di qualcosa di più di uno slogan del benessere mentale. 

L'ispirazione ci può stare, certo, però siamo realistici: l'ispirazione che proviene dall'esterno non durerà a lungo, ha una vita breve quando si tratta questioni interiori profonde che cambiano radicalmente la vita. Può essere utile, a volte anche necessaria, ma non è abbastanza. L'ispirazione che trasforma la vita deve nascere da un luogo più profondo. Il cambiamento vero e duraturo è un lavoro interiore che non ha nulla a che fare con le nostre capacità. Non importa se siamo sposati o single, giovani o vecchi, timidi o estroversi: se la nostra autostima dipende da una condizione di buona salute fisica o mentale, dubbi, ansia, insicurezza e scoraggiamento non tarderanno a disturbare la nostra serenità e anche quella di chi vive intorno a noi. 

Il filosofo, matematico e scienziato francese, nonché ex ateo, Blaise Pascal ha detto che nel cuore di ognuno di noi c'è un "abisso infinito" che può essere riempito solo da Dio. E fino a quando non riempiremo quell'abisso con l'amore e la presenza di Dio e con un dialogo diretto con Lui, il nostro senso di valore e significato diventa illusorio. Non saremo mai pienamente soddisfatti. Non avremo mai una solida base d'amore su cui stabilirci.

Gli esperti coach potrebbero fornirci un elenco infinito di trucchi e tecniche psicologiche per cambiare il nostro modo di pensare negativo e offrirci tutta la loro consulenza, mai gratuita in realtà, senza però metterci davanti alla questione fondamentale della vita. Perché esistiamo? Perché facciamo ciò che facciamo? A costo di essere tacciata per bigotta o banale, non smetterò mai di ripetere che la chiave per trasformare definitivamente il nostro pessimismo e negatività è sperimentare l'amore di Dio nel profondo della nostra anima. Non sto parlando di "conoscere" l'amore di Dio, che deriva da una ricerca studiata e ragionata o accademica. Ad esempio, ci sono persone che proclamano a squarciagola che “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Unico Figlio, affinché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Giovanni 3:16). La Bibbia dice che Dio ama il mondo e che tu fai parte del mondo, quindi sei amato/a da Dio. Questo può diventare un buon esercizio mentale. Ma non è un'esperienza personale. 

Nel 1700, Jonathan Edwards, un giovanissimo grande predicatore, usò una semplice analogia per spiegare questo concetto: "C'è una differenza tra avere un giudizio razionale che il miele è dolce e avere un senso della sua dolcezza”. Puoi sapere che il miele è dolce perché qualcuno te lo dice, ma non conosci davvero la sua dolcezza finché non l'hai assaggiato. John Wesley, un altro grande riformatore, riflettendo sull'amore di Dio, descrisse il suo cuore come "stranamente riscaldato dall’amore di DIo"

Un professore un giorno chiese alla sua classe di oltre cinquanta studenti: “Quanti di voi sperimentano l'amore di Dio? Non alzatele mani d'impulso. Pensataci e sollevate la mano solo se conoscete per esperienza la sensazione di essere amati da Dio.” Meno di una dozzina di mani si alzarono degli studenti di un seminario biblico, futuri teologi. Chi non alzò la mano commentò più o meno così: “So che dovrei dire che percepisco l’amore di Dio... So che la Bibbia dice che mi ama ... ma io lo sento”. Alcuni ammisero con sincerità di considerare Dio lontano, distaccato dalle loro difficoltà, severo e non amorevole. Il professore rincalcò la dose: “Quanti di voi sono stati consapevoli dell'amore di Dio per voi, personalmente, nella scorsa settimana?” Zero mani alzate. “Quanti sono stati consapevoli della disapprovazione di Dio questa settimana?” Tutti gli studenti alzarono le mani. Il professore disse infine: “Se volete sperimentare l'amore di Dio, se volete percepirlo nel profondo della vostra anima, dovete ammettere che saremo sempre inadeguati e che mai potremmo guadagnare in qualche modo l'amore di Dio. È impossibile.”

Dio ci ha creati per Lui e Dio ci ha mostrato anche il modo per raggiungerLo: “Tutti quelli cioè che portano il Mio Nome, che Io ho creati per la Mia gloria, che ho formati, che ho fatti.… I Miei testimoni siete voi, dice il Signore, voi, e il Mio servo che Io ho scelto, affinché voi lo sappiate, Mi crediate, e riconosciate che Io Sono. Prima di Me nessun Dio fu formato, e dopo di Me, non ve ne sarà nessuno. Io, Io Sono il Signore, e fuori di Me non c'è Salvatore. Io ho annunciato, salvato, predetto, e non un dio straniero in mezzo a voi; voi me ne siete testimoni, dice il Signore; Io sono Dio.” (Isaia 43:7, 10-12). “Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno può venire al Padre, se non per mezzo Mio.” (Giovanni 14:6)

Dio ci ha creati per vivere con Lui. Dio non è un coach, è il Creatore. Gesù non è un allenatore, è il Salvatore e Signore. La Bibbia non è un mantra del pensiero positivo, è la verità. Invece di una momentanea ispirazione per portarci al nostro prossimo traguardo in modo da poterci sentire meglio con noi stessi, Dio ci offre una trasformazione radicale, una vita con uno scopo e la realizzazione di ciò per cui siamo stati creati.

2 commenti:

  1. Sì, è vero si può vivere una vita da credenti, cioè salvati dalla morte eterna,senza aver capito il motivo della nostra salvezza .Ma ad certo momento,con la spinta di Dio ,capiamo per esperienza che non siamo figli di Dio per noi stessi ma per dare gloria a Dio.Non viviamo per fare vedere noi stessi ma per fare vedere Cristo.Dalla mia esperienza di credente trentennale,ammetto che è da poco tempo che ho realizzato questa verità.Non capirla ma viverla,ed è questa la differenza.Ma solo dopo tante prove e tanta presenza del mio Signore sto realizzando che"sono stata crocifissa con Cristo;non sono più io che vivo ma Cristo vive in me" Ga2:20 La mia vita deve dare gloria al mio Salvatore e Padrone Gesù Cristo.Amen Donatella

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  2. Grazie Donatella, ci accomuna lo stesso desiderio di vivere per la gloria di Dio e come ambasciatrici del Vangelo. Dio ti benedica. MJ

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