lunedì 18 maggio 2020

Protocollo di sicurezza


 

 Cari fratelli, non dimenticate mai che è meglio ascoltare molto, parlare poco e non adirarsi; perché chi è in collera non può far niente che sia giusto secondo Dio. Liberatevi, quindi, da tutto ciò che è sporco e cattivo e accogliete con sottomissione la Parola di Dio che è stata seminata nel vostro cuore e può salvare la vostra anima. Ma mettetela in pratica questa Parola, non vi limitate ad ascoltarla, ingannando voi stessi con falsi ragionamenti! Perché se uno ascolta la Parola, senza metterla in pratica, è simile a uno che si guarda allo specchio: vede la sua faccia così com'è, poi se ne va, e subito si dimentica com'era. Chi, invece, fissa il proprio sguardo nella Legge perfetta di Dio, che è la Legge che porta alla libertà, non soltanto se ne ricorderà, ma la metterà in pratica, e Dio gli darà grandi benedizioni in tutto ciò che farà.(Lettera di Giacomo, 1:19-25)



Oggi si riparte e si ricomincia la vita più o meno normale. Riaprono anche i luoghi di culto religioso con un protocollo di sicurezza molto complesso, ma utile per proteggerci da un virus che non è ancora del tutto sconfitto. Saremmo tutti più tranquilli se ogni cittadino mettesse in pratica le direttive: mascherina, distanza di sicurezza, guanti e così via. Vedo però ancora nel mio vicinato persone che fanno assembramento senza mascherine, mamme con bambini piccoli senza protezioni che giocano nel parchetto, anziani tranquillamente seduti sulle panchine all'aperto, fumando e chiacchierando senza mascherine... Ho sentito diversi commenti del tipo: "Speriamo bene... ma che mai ci potrà succedere... il peggio è passato... da domani niente più autocertificazioni e possiamo andare dovunque in regione, siamo liberi..." Per alcune persone ubbidienza e sottomissione sono parole senza valore. Confesso che anche io all'inizio non mi ero resa conto di quanto grave fosse la situazione e ho dovuto chiedere perdono per un atteggiamento poco rispettoso e di cattivo esempio, ma ora che siamo, e sono, consapevole dellla situazione mi sento ancora più responsabile di ubbidire alle autorità competenti.


Con il mondo multitasking di oggi è difficile concentrarsi su qualcosa per più di cinque minuti.  Le interruzioni sono diventate un fatto della vita.  Ci sono emergenze, scadenze just-in-time e giudichiamo e commentiamo al volo senza riflettere o senza cognizione di causa.  Soprattutto in questo periodo, è bene, invece, riflettere molto attentamente prima di parlare o agire. E se tutto questo è vero per proteggerci dalla malattia e dal contagio, quanto più è una cosa seria quando parliamo di un altro virus ancora peggiore, il peccato, la cattiveria, la ribellione contro Dio.  

Giacomo, che ha scritto questa Lettera, era il fratellastro di Gesù e dal resoconto dei Vangeli scopriamo che né lui e gli altri fratelli e sorelle credevano che Gesù fosse veramente Colui che diceva e dimostrava di essere, il Figlio di Dio e il Messia. Secondo alcuni studiosi delle Sacre Scritture, Giacomo e gli altri familiari rconobbero l'identità di Gesù solo dopo la Sua resurrezione e svariate apparizioni. Nel Libro degli Atti troviamo Maria e i suoi figli con i discepoli di Gesù in attesa di ricevere lo Spirito Santo, dopodiché Giacomo fu il primo pastore della Chiesa del Signore Gesù a Gerusalemme (non Pietro) e in seguito scrisse l'omonima ispirata epistola. Se volete leggere qualcosa di attuale, pratico e senza peli sulla lingua, Giacomo fa per voi. Lui denuncia l'ipocrisia religiosa, la fede fasulla, le preferenze tra ricchi e proveri, gli imbrogli, le bugie e  l'indifferenza nei confronti di Dio. E' proprio una Lettera per i nostri giorni.

Il mio augurio, nel vedere riaprire i luoghi di culto "cristiani", non è solo che si osservino le istruzioni del governo per la nostra sicurezza, ma che si applichino anche le istruzioni di Dio per quanto riguarda la salute della nostra anima. La Bibbia, la Parola di Dio, deve essere centrale nella nostra adorazione e rapporto con Dio, sia privatamente sia nella comunità cristiana. 

Dobbiamo conoscere la Parola di Dio sempre meglio per poterla applicare, proprio come dobbiamo conoscere i protocolli di sicurezza anti covid. E, soprattutto, dobbiamo applicare ciò che leggiamo e comprendiamo.  

Come può un giovane rendere la sua vita pura? Custodendola con la Tua Parola.  
Ti ho cercato con tutto il mio cuore; 
non permettere che mi allontani 
dai Tuoi comandamenti.  
Ho conservato la Tua Parola 
dentro il mio cuore, 
per non peccare contro di Te. 
Tu sei benedetto, o Signore; 
insegnami i Tuoi statuti.  
Ho ripetuto ad alta voce tutti i decreti 
della Tua bocca.  
Gioisco seguendo i Tuoi precetti, 
come se possedessi tutte le ricchezze.  
Mediterò sui Tuoi comandamenti 
e considererò i Tuoi sentieri. 
Trovo la mia gioia nella Tua volontà, 
non dimenticherò la Tua Parola.
Salmo 119:9-16 

1 commento:

  1. È vero leggendo la lettera di Giacomo ci rendiamo conto quanto è difficile mettere in pratica la sottomissione.In tutti i settori della nostra vita.Nella società,nel matrimonio nella famiglia e verso Dio Ela sua parola.Ma c'è un momento ,per tutti,nella vita che saremo costretti a sottometterci,o per ordini umani,come in questi giorni,o per ordini divini, tramite le prove.In tutti i casi l'ubbidienza alle regole è sempre qualcosa che deve esserciimposto.Ma se il risultato della nostra ubbidienza e sottomissione all'autorità è per il nostro bene allora facciamola,tanto più per noi cristiani che sappiamo con certezza che la nostra autorità,Dio ,la pretende.Donatella

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