Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?
Te ne stai lontano, senza soccorrermi,
senza dare ascolto alle parole del mio gemito!
Dio mio, io grido di giorno,
ma Tu non rispondi,
e anche di notte, senza interruzione.
Eppure Tu sei il Santo,
siedi circondato dalle lodi d'Israele.
I nostri antenati hanno confidato in Te;
hanno confidato e Tu li hai liberati.
Hai udito le loro invocazioni e furono salvati;
hanno posto in Te la loro fiducia,
e Tu non li hai delusi.
Ma io sono un verme e non un uomo,
beffeggiato e disprezzato da tutti.
Chiunque mi vede si prende gioco di me;
con una smorfia scuote la testa dicendo:
«Egli si affida al Signore; lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce!»
Signore, sei Tu che mi hai fatto nascere
e mi hai fatto riposare sereno
nel seno di mia madre.
A Te fui affidato fin dalla mia nascita,
Tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre.
Non allontanarti da me,
perché l'angoscia mi stringe
e nessuno mi aiuta.
La mia vita è versata come acqua per terra,
e tutte le mie ossa sono slogate;
il mio cuore è come la cera,
si scioglie in mezzo alle mie viscere.
Il mio vigore s'inaridisce come terra cotta,
e la lingua mi si è attacca al mio palato;
tu m'hai posto nella polvere della morte.
Ecco, mi circondano dei cani;
una banda di delinquenti mi stringe;
m'hanno forato le mani e i piedi;
posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano e mi osservano:
spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica.
Ma Tu, Signore, non allontanarti,
Tu che sei la mia forza,
affrettati a soccorrermi.
Io annuncerò il Tuo Nome ai miei fratelli,
Ti loderò in mezzo all'assemblea.
O voi che temete il Signore,
lodatelo!
(dal Samo 22)
Questo è un Salmo profetico e leggendolo è impossibile non ricordare e vedere la Via del Calvario di Gesù.
Il grido di angoscia e di dolore è rivolto da Gesù al Padre che, in quel tremendo momento, si era allontanato da Lui, non lo ascoltava e non arrivava per liberarlo. La descrizione in tutto il Salmo delle Sue sofferenze è forte, ma vi troviamo anche la sicurezza di Gesù in Suo Padre, Dio, che è e sarà sempre l’aiuto di chi lo cerca, di chi grida a Lui e lo invoca.
Gesù è il nostro esempio e il nostro punto di riferimento: quando l’angoscia ci assale sono questi i pensieri che possiamo fare nostri. Se Cristo è il nostro Redentore e Signore, dobbiamo ricordare chi siamo in Lui e che cosa Egli ha fatto per noi. Al di fuori di Cristo non c’è salvezza o sacrificio che ci possa assicurare un rapporto con Dio; al di fuori di Dio non ci può essere un aiuto sufficiente per affrontare le angosce della vita. Questo Salmo ci trasmette l’assoluta fiducia che possiamo avere in Dio grazie al sacrificio di Cristo. Dio risponde e Dio può cambiare i nostri pensieri, può cambiare il nostro cuore: non più disperazione e abbattimento ma fiducia senza condizioni e certezza totale nell’aiuto di Dio, nostro Padre grazie a Cristo.
In quelle ore tremende sulla croce, si svolgeva questo dialogo intimo tra Gesù e il Padre, e tutto ciò è accaduto per amore nostro. Se leggiamo i Vangeli possiamo imparare direttamente da Gesù come diventare figli di Dio e come rivolgerci al Padre in ogni momento e situazione della vita. Se facciamo nostri i pensieri di Cristo e se ci rivolgiamo al Padre come il Figlio si è rivolto a Lui, possiamo anche noi trovare riposo affrontando i momenti di grande angoscia.
(Donatella Zacchi)
E pensare che per amore di me
scelse la via del Golgota!
I peccati miei tutti su di sé
prese il mio Signor!
Per amore di me alla croce andò,
sanguinò e spirò:
son perdonato per amor.
Senza colpa Lui rinnegato fu
da quelli che venne a salvar.
Ogni colpa mia una spina fu
sul capo di Gesù!
Per amore di me alla croce andò,
sanguinò e spirò:
son perdonato per amor.
Nelle pagine tue leggo il nome mio,
vivo per l’aspra morte tua.
Ma la croce fu trionfo di Gesù,
tutto è compiuto ormai.
Per amore di me alla croce andò,
sanguinò e spirò:
son perdonato per amor.
(Inno di Keith Getty e Stuart Townsend
traduzione di Erkki Sillampää)
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